Fino a qualche decennio fa si riteneva che i soggetti particolarmente avanti con l’età non potessero ottenere un finanziamento per una cifra elevata e a lungo termine perché per gli istituti di credito tali soggetti non garantivano sufficienti garanzie di poter restiture capitale e interessi nel lungo periodo. Dal 1999 non è più così grazie al prestito vitalizio ipotecario, un finanziamento offerto alle persone che hanno superato il sessantesimo anno di età. Ci si chiede a questo punto come funziona, quali caratteristiche abbia e quali vantaggi ci siano a sottoscrivere un finanziamento di questo tipo e, soprattutto, a quali condizioni sia possibile farlo.
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In cosa consiste?
Il prestito vitalizio ipotecario è nato in Gran Bretagna alla fine del secolo scorso, più precisamente nel 1999, dove prende il nome di “equity release” o anche di “lifetime mortgage”.
Si tratta di un finanziamento a lungo termine che viene concesso ad una persona (o ad una coppia di coniugi) che ha già compiuto almeno 60 anni.
A differenza delle altre forme di prestito a cui siamo abituati, il prestito vitalizio ipotecario non prevede alcuna rata mensile da pagare, sebbene il capitale dato in prestito maturi interessi per tutta la durata del finanziamento. A questo punto una domanda sorge spontanea: se non ci sono rate mensili, come fa il contraente a restituire quanto ricevuto in prestito? Non lo fa: il capitale erogato e gli interessi maturati vengono tutti recuperati alla morte del contraente tramite la vendita dell’immobile ipotecato.
Requisiti e documenti
Come si è visto, per richiedere il prestito vitalizio ipotecario occorre aver compiuto almeno 60 anni ma questo non è l’unico requisito.
É fondamentale, infatti, essere proprietari di un immobile da poter ipotecare perché è solo tramite esso che Deutsche Bank può recuperare il capitale e ottenere gli interessi al termine del finanziamento.
Inoltre, è necessario avere un conto corrente intestato a proprio nome perché, come è risaputo, è solo tramite questo mezzo che l’istituto di credito può versare la quota di denaro richiesta. Soddisfatti questi requisiti, ci si può recare presso una filiale dell’ente creditizio o sul loro portale web e presentare la propria richiesta di prestito. Tra i documenti che è necessario presentare contestualmente alla domanda vi sono il documento di riconoscimento (carta di identità o passaporto) e il codice fiscale.
Vantaggi e svantaggi
Il prestito vitalizio ipotecario è caratterizzato da un aspetto che è al contempo il suo punto di forza ma che può rappresentare anche uno svantaggio se non è gestito bene. L’assenza delle rate mensili per restituire il denaro implica necessariamente che alla morte del richiedente l’immobile ipotecato non potrà essere trasmesso agli eredi ma diventerà proprietà dell’istituto di credito che lo venderà per reincassare il denaro erogato e gli interessi.
Questo può rappresentare un forte vantaggio nel caso in cui la persona che lo richiede sia rimasta sola e non abbia alcun erede.
Tuttavia, se il richiedente ha figli o nipoti questa forma di prestito li lascerà privi di una parte dell’eredità. Per ovviare a ciò, qualora lo desiderasse e ne avesse la possibilità, il debitore può restituire all’istituto di credito la somma che gli è stata concessa e pagare gli interessi.
Un altro svantaggio è dovuto alla somma di denaro che l’ente creditizio concede in prestito: essa non può superare mai il 50% del valore di mercato dell’immobile ipotecato. Talvolta questa percentuale si abbassa addirittura fino al 15% perché è strettamente correlata all’età del soggetto richiedente.
Ne consegue che prima di sottoscrivere il contratto per ottenere un prestito vitalizio ipotecario bisogna ponderare con estrema attenzione tutti i vantaggi e gli svantaggi cui si potrebbe andare incontro.
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